17 Jan
17Jan

Ristrutturazione, bonus mobili ed ecobonus: scadenze allungate al 2024Bonus ristrutturazione 2023 al 50% Partendo dai lavori di ristrutturazione sulla casa, fino al 31 dicembre 2024 sono ancora applicabili le detrazioni Irpef al 50% da ripartire in dieci anni, con un limite di spesa di 96mila euro per unità immobiliare. Manutenzione ordinaria e straordinaria su parti comuni di edifici condominiali, straordinaria su singoli appartamenti, di recupero e restauro conservativo, tutti gli interventi suddetti potranno godere dell’aliquota di detrazione più alta al 50% fino al 2024, per poi dal 2025 tornare al 36%, con limite di spesa di 48.000 euro, da ripartire in 10 quote annuali costanti. Per usufruire della detrazione fiscale al 50% si ricorda è necessario: 

  1. inviare, quando prevista, all’Azienda sanitaria locale competente per territorio, prima di iniziare i lavori, una comunicazione con raccomandata A.R., tranne nei casi in cui le norme sulle condizioni di sicurezza nei cantieri non prevedono l’obbligo della notifica preliminare alla Asl
  2. pagare le spese detraibili tramite bonifico bancario o postale, da cui devono risultare la causale del versamento, il codice fiscale del soggetto beneficiario della detrazione e il codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.

 Per usufruire della detrazione è sufficiente indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile e, se i lavori sono effettuati dal detentore, gli estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo e gli altri dati richiesti per il controllo della detrazione. 

Bonus mobili 2023

Collegato alla ristrutturazione e alla rispettiva detrazione fiscale, il bonus mobili è la detrazione fiscale al 50% prevista per l’acquisto dei mobili nuovi e grandi elettrodomestici, finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di uno degli interventi di recupero del patrimonio edilizio. Come la ristrutturazione, anche il bonus mobili è in vigore fino al 31 dicembre 2024. La novità riguarda il limite di spesa che è stabilito a 8mila euro per il 2023 e 2024. 

Il bonus mobili è una detrazione Irpef del 50% prevista per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. Cucine, letti, armadi, librerie, cassettiere, tavoli, sedie, lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi sono solo alcuni dei mobili e grandi elettrodomestici che si possono acquistare con l’agevolazione. Per usufruire del bonus è necessario eseguire lavori di ristrutturazione e che la data di inizio lavori sia anteriore a quella in cui sono sostenute le spese per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici. Per avere l’agevolazione è indispensabile realizzare una ristrutturazione edilizia, sia su singole unità immobiliari residenziali sia su parti comuni di edifici, sempre residenziali. Tra i lavori di manutenzione straordinaria su singoli appartamenti che danno diritto al bonus possono rientrare l’installazione di ascensori e scale di sicurezza, la realizzazione dei servizi igienici, la sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia di infisso, il rifacimento di scale e rampe. È bene sottolineare che si può fruire della detrazione se il singolo intervento di manutenzione ordinaria rientra in un lavoro più grande. Quindi, ad esempio, si pensi al caso della sostituzione dei sanitari: se si procede al rifacimento integrale degli impianti idraulici del bagno con nuovi materiali sostituendo anche i sanitari, allora si potrà godere dello sconto fiscale al 50%. 

Bonus mobili condominio 

Per i lavori in condominio, gli interventi di ristrutturazione ammessi a godere del bonus sono quelli di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali. Le parti condominiali che possono essere interessate dai lavori di ristrutturazione sono per esempio guardiole, appartamento del portiere, lavatoi, ecc… I lavori di manutenzione ordinaria che danno diritto al bonus mobili sono a titolo esemplificativo la tinteggiatura di pareti e soffitti, la sostituzione di pavimenti, di infissi esterni, il rifacimento di intonaci, la sostituzione di tegole e rinnovo delle impermeabilizzazioni, fino alla riparazione o sostituzione di cancelli o portoni, delle grondaie e delle mura di cinta. Quando si effettua un intervento sulle parti condominiali, i condòmini hanno diritto al bonus mobili, ciascuno per la propria quota, solo per i beni acquistati e destinati ad arredare queste parti. Il bonus non è concesso, invece, per l’acquisto di arredi per la propria abitazione. 

Ecobonus 2023 

Prorogato fino al 2024 anche l’ecobonus. Chi decide di migliorare l’efficienza energetica del proprio immobile può fruire dell’ecobonus al 50 o 65%, a seconda dei lavori. Nel dettaglio i lavori agevolabili sono: 

  • Sostituzione, anche parziale, di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaia a condensazione (50%)
  • Sostituzione, anche parziale, del vecchio impianto con pompe di calore ad alta efficienza o con impianti geotermici a bassa entalpia (65%
  • Sostituzione, anche parziale, dello scaldaacqua tradizionali con uno scaldaacqua a pompa di calore (65%)
  • Sostituzione, anche parziale, di impianti di climatizzazione invernale: con caldaie a condensazione di classe A + sistemi di termoregolazione evoluti o con apparecchi ibridi (pompa di calore integrata a caldaia a condensazione) (65%)
  • acquisto e posa in opera di generatori d’aria calda a condensazione (65%)
  • installazione di pannelli (collettori) solari per la produzione di acqua calda (65%)
  • Strutture opache verticali (pareti isolanti o cappotti) e strutture opache orizzontali (coperture e pavimenti) (65%)
  • Finestre comprensive di infissi (50%)
  • schermature solari (50%)
  • Riqualificazione energetica globale di edifici (65%)
  • Sostituzione di impianti esistenti con micro-cogeneratori (65%)
  • Dispositivi multimediali per il controllo da remoto per riscaldamento o climatizzazione (building automation) (65%)
  • Interventi di riqualificazione energetica di parti comuni condominiali (65%)
  • interventi di riqualificazione.

 La riqualificazione energetica dell’immobile si ricorda è possibile anche mediante il Superbonus, fruibile a determinate condizioni e anch’esso oggetto di proroghe. I lavori connessi all’ecobonus possono essere “assorbiti” con il Superbonus. 

Superbonus: da 110% a 90% 

Passa al 90% l’agevolazione fiscale del Superbonus, la detrazione che prima prevedeva al 110% la possibilità di detrazione dalle tasse, in particolare dall’Imposta sui redditi delle persone fisiche, le spese sostenutea fronte di specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi di riduzione del rischio sismico, di installazione di impianti fotovoltaici nonché delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici. L’agevolazione fiscale spetta, a determinate condizioni, per le spese sostenute per interventi effettuati su: 

  • parti comuni di edifici,
  • unità immobiliari funzionalmente indipendenti e con uno o più accessi autonomi dall’esterno, site all’interno di edifici plurifamiliari,
  • singole unità immobiliari.

 Dal 2023 la detrazione scende al 90% sia per i condomìni che per gli edifici da 2 a 4 unità immobiliari con unico proprietario o in comproprietà tra più soggetti. Ci sono però delle eccezioni. In primis, i condomìni continueranno a fruire del Superbonus con aliquota del 110% nel 2023 se l’assemblea ha deliberato i lavori entro il 18 novembre 2022 e la Cilas (o la richiesta del titolo abilitativo, la Comunicazione di inizio lavori asseverata Superbonus 110%) è stata presentata entro il 31 dicembre 2022; e se l’assemblea ha deliberato i lavori tra il 19 e il 24 novembre 2022 e la Cilas è stata presentata entro il 25 novembre 2022. Gli edifici da 2 a 4 unità immobiliari con unico proprietario o in comproprietà tra più soggetti continueranno a fruire del Superbonus con aliquota del 110% nel 2023 se la CILAS è stata presentata entro il 25 novembre 2022. Per gli altri beneficiari – unifamiliari, prima casa, Onlus, Iacp -, nel 2023 il Superbonus scende dal 110% al 90%. La maxi detrazione è prevista per una serie precisa di interventi che si dividono in “trainanti” e “trainati”. Gli interventi trainanti che danno diritto alla maxi detrazione sono sostanzialmente di due tipi e possono riguardare sia la singola unità immobiliare che il condominio, ma sono escluse le nuove costruzioni. Gli immobili oggetto dell’intervento devono esser già esistenti e dotati di impianto di climatizzazione funzionante o riattivabile nel caso di installazione di un impianto di riscaldamento. Gli interventi trainanti sono quello di isolamento termico, sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti, interventi antisismici ma solo per le abitazioni che si trovino nella zona sismica 1, 2 o 3. Condizione indispensabile per ottenere la maxi detrazione è che gli interventi realizzati nel complesso devono assicurare il miglioramento di almeno 2 classi energetiche (ad esempio dalla D alla B), anche congiuntamente ad altri interventi di efficientamento energetico previsti dall’ecobonus che normalmente prevedono una percentuale di detrazione inferiore. Se questo “salto” di 2 classi non è possibile, bisogna comunque ottenere il passaggio alla classe energetica più alta, quindi per chi si trova nella classe energetica “A3” il superbonus viene riconosciuto con il passaggio alla “A4”. Il passaggio di classe va dimostrato con l’attestato di prestazione energetica (A.P.E.), ante e post-intervento, rilasciato da un tecnico abilitato, e questo documento ha una validità temporale di 10 anni. Benché le nuove costruzioni non siano agevolabili con il Superbonus, in caso di demolizione e ricostruzione è possibile accedere all’agevolazione ma solo per la parte di edificio ricostruita. L’ampliamento è escluso perché si configura come nuova costruzione, ma l’unico caso in cui è possibile ottenere il maxi bonus con l’incremento di volume è con il sismabonus.A questi interventi se ne possono aggiungere altri, i cosiddetti interventi trainati, come interventi di efficientamento energetico, installazione di impianti solari fotovoltaici e infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici. Scegliere il bonus giusto per il singolo intervento.

Chi voglia così effettuare interventi sul proprio immobile, oggi ha dalla sua parte una serie di detrazioni fiscali, ognuna con proprie caratteristiche. È bene valutare, caso per caso, quale detrazione sia l’ideale per la specifica situazione.

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